Granbego

Bed and breakfast nella natura a Sassello!

"Vide un bosco
fitto di alberi alti e grandi,
vide una sorgente
luccicante di acque cristalline,
e nel mezzo del bosco,
vicino al luogo dove sorgeva la sorgente,
vide una reggia, non certo
costruita da uomini,
ma opera di dei."
Apuleio, L'asino d'oro

La città dei bambini alla festa dell'amaretto di Sassello

La città dei bambini alla festa dell'amaretto di Sassello
19 Settembre 2015
La città dei bambini alla festa dell'amaretto
Sassello, Centro storico


maggiori info: https://www.facebook.com/events/1030566740311557/

Torna nel centro storico di Sassello, all'interno della manifestazione "Festa dell'Amaretto", la "città dei bambini" a cura di Ass. Cascina Granbego, realizzata grazie al contributo del Comune di Sassello.

Dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00: Laboratorio "Amaretti a collage" : laboratorio creativo aperto di collage per grandi e piccini e installazione collettiva". A cura Ass. Cascina Granbego.
Via G.B.Badano, P.zza Barbieri, P.za SS. Trinità

Alle 17.30 Letture a voce alta per bambini dai 3 ai 7 anni. A cura di Ass. Amici del Sassello (con Donatella e Giulia)
P.zza SS.Trinità

Come sempre vi aspettiamo numerosi e vi invitiamo a seguirci su facebook e siu nostri siti: www.granbego.com; www.rifugiosciverna.com

All'inizio del laboratorio creativo di collage verrà raccontata una storia che vi invitiamo a leggere qui di seguito:
"Il castello di Re Amaretto"
Scritta da Francesca Lissoni

C'era una volta un re con un regno dolcissimo. Tutte le sue terre, i suoi possedimenti e il suo castello erano fatti di mandorle, uova e zucchero.
Questo re si chiamava Re Amaretto ed era molto felice, viveva allegro e gioioso insieme ai suoi sudditi in un regno che era dolce come mai nessun dolce era stato.
Un giorno però le mandorle cominciarono a scarseggiare e il re dovette partire per un lungo viaggio per cercare nuovi alberi di mandorlo. Rimase lontano per mesi e mesi e quando ebbe finalmente trovato gli alberi che cercava si rimise in cammino per tornare a casa. Attraversò laghi, fiumi e foreste e quando riconobbe i prati di zucchero del suo regno si sentì invadere da una grande gioia. Era stanchissimo, camminò con le ultime forze che gli restavano ma quando, in fondo alla valle, apparve la collina dove abitava, rimase sbalordito: il suo castello era scomparso. Non più torri nè mura, non più salone dei banchetti, nulla, al loro posto c'era solo una grande montagna di scatole vuote e pezzi di carta colorati. Il re non credeva ai suoi occhi. Li chiuse, pensò che forse era colpa della stanchezza, fece un lungo sospiro e li riaprì ma niente, il suo castello era svanito nel nulla.
Il Re Amaretto si disperò, fu travolto da una grande tristezza e malinconia e pianse lacrime che lentamente invasero con la loro acqua salata i prati di zucchero.
Un vecchio, che da tutta la vita lavorava su quei campi, si avvicinò, si inchinò al suo re e sussurrò che lui sapeva, lui aveva visto cos'era accaduto. Una notte in sua assenza la Strega Amara, invidiosa di tutti i dolci di cui il re era circondato, si era introdotta nel castello e aveva cominciato a mangiare tutto ciò che trovava. Aveva mangiato così tanto che il castello era poco alla volta scomparso sotto i suoi denti, la pancia allora aveva cominciato a farle male ed era morta di indigestione. La Strega Amara quindi era sparita, ma con lei anche il castello e di esso erano rimaste soltanto carte e scatoloni.
Il Re disperato chiese aiuto ai suoi sudditi: "Chi saprà indicarmi il modo per riavere il mio castello verrà ricompensato con i dolci più buoni che siano mai stati fatti sulla terra".
Uno disse che gli avrebbe costruito un castello d'oro, un altro d'argento, uno di cristallo e uno di diamanti, ma nessuno era in grado di ridare al Re Amaretto il suo castello di mandorle, uova e zucchero.
Il re si fece silenzioso, si rintanò in una caverna sul fianco della collina e lì rimase per giorni non sapendo che fare. Improvvisamente il silenzio delle sue terre fu rotto da voci allegre e gioiose... chi osava essere felice in un momento così terribile?!
Uscì dalla caverna, si guardò intorno e in lontananza vide un gruppo di persone agitarsi, ridere e saltare intorno alla montagna di carte colorate. Camminò cercando di non farsi notare e quando fu abbastanza vicino vide che erano bambini. Urlavano, ridevano come matti, si rotolavano nei colori delle carte e alcuni di loro le aprivano e le mettevano a terra creando strane forme e macchie colorate. Un po' alla volta in quelle macchie il re scorse forme che conosceva, vide i suoi prati di zucchero, i suoi fiumi, i campi di mandorli, i boschi e i sentieri che tante volte aveva percorso e si sedette ad osservare. Un sorriso apparve sul suo volto, i bambini stavano facendo un meraviglioso mondo di carta. Si alzò, cominciò a camminare lungo quei sentieri, a calpestare i prati di carta e zucchero e finalmente capì: solo con l'aiuto del bambini e della loro fantasia avrebbe riavuto il suo regno e il suo castello di zucchero, uova e mandorle...
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